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Alfred Adler Psicologia Individuale Comparata

 

Famoso all'inizio del '900 insieme ad autori del calibro di Freud e Jung, Alfred Adler ha avuto un grosso peso intellettuale per la nascita della psicoanalisi all'interno dei circoli viennesi.

 

Nel 1911, Adler decide di separarsi dal gruppo di Freud a causa di differenze di vedute su temi chiave della psicologia freudiana e fonda: La Psicologia Individuale Comparata.

 

Quest'ultima poggia le sue basi su un approccio che pone l'accento sull'universalità dell’esperienza umana, sull'unicità e l'irripetibilità dell'individuo e sull'importanza delle relazioni sociali per il benessere psicologico.

 

La sua teoria fu un'importante risposta al crescente determinismo biologico e psicoanalitico, in quanto come messaggio di speranza decise di promuovere una visione più ottimistica dell’essere umano, incentrata sulla crescita e sul cambiamento.

 

Da una mera analisi del passato individuale si è spostato l'accento verso un concetto di crescita psicologica continua, la quale mira alla realizzazione del potenziale umano in un contesto di cooperazione e solidarietà.

La psicologia individuale ha vari capisaldi nel suo mondo tematico, tuttavia quello che la rende celebre è il sentimento d'inferiorità (visualizzabile come complesso in base alla severità del problema). 

 

Secondo Adler, ogni essere umano nasce con un senso di inferiorità che deriva dalla condizione di fragilità e dipendenza tipica dell'infanzia.

 

Fin dai primi anni di vita, infatti, l'individuo è consapevole della sua vulnerabilità e delle limitazioni fisiche e psicologiche rispetto agli altri.

 

Tuttavia, tale condizione non identifica necessariamente un fattore negativo; al contrario, rappresenta una forza motivante fondamentale nel processo di sviluppo psicologico e nel desiderio di migliorarsi.

Quello che differenzia gli individui è il modo in cui rispondono a questo sentimento.

 

Alcuni cercano di superarlo in modo positivo, impegnandosi in attività che stimolano la loro crescita e miglioramento personale, mentre altri possono sviluppare una reazione patologica, come l'ansia, la fobia o la depressione, se non riescono a gestirlo adeguatamente.

 

Il modo in cui una persona affronta il proprio sentimento di inferiorità è determinato dalla sua visione del mondo e dalle esperienze formative vissute durante l'infanzia, le quali influenzano la costruzione del suo stile di vita.

 

Ogni persona struttura una modalità unica di affrontare le difficoltà e le sfide, schema di appercezione soggettivo attraverso cui interpreta se stesso, gli altri e il mondo.

 

Ecco allora che il soggetto adleriano sviluppa uno stile di vita denso di convinzioni, atteggiamenti e comportamenti che tentano di compensare la sua percezione di inferiorità e raggiungere uno stato di sicurezza che lo faccia sentire competente e in grado di affrontare le sfide della vita.

 

Dinamica centrale per Adler è la compensazione: tentativo con cui si cerca di colmare il gap tra il sentimento di inferiorità e il desiderio di realizzazione e autocontrollo.

 

La compensazione ha l'opportunità di essere un processo costruttivo, attraverso il quale la persona sviluppa abilità, capacità e competenze per superare le difficoltà.

 

Tuttavia, quando questo processo di compensazione non è sano o ben equilibrato, può portare ad atteggiamenti disfunzionali, quali la supercompensazione: modalità attraverso cui si cerca di apparire superiore agli altri per nascondere il proprio senso di inferiorità anche tramite azioni di rinuncia che immobilizzano e rendono gli individui prigionieri di un atteggiamento passivo o rassegnato.

 

La psicologia adleriana sottolinea poi l'importanza di un contesto sociale e relazionale, che gioca un ruolo fondamentale nella sua evoluzione.

 

La famiglia, il gruppo sociale e la cultura in cui una persona cresce influenzano la formazione del suo stile di vita e la sua risposta al sentimento di inferiorità.

 

Il sentimento di inferiorità non deve essere visto come un fardello, ma come una risorsa che può essere utilizzata per spingere l'individuo al miglioramento personale e della società.

 

La volontà di potenza, altro concetto adleriano fondamentale, concorre a quanto scritto sopra poichè non va inteso nel desiderio di dominare dell'altro, bensì come il mezzo di realizzazione del proprio potenziale.

 

L'individuo, secondo Adler, è costantemente impegnato in un processo di auto-miglioramento pertanto essa assume una connotazione positiva in quanto spinge l'individuo a realizzarsi come persona autonoma e competente, ma sempre in relazione con gli altri e con il bene comune.

 

In sintesi, la psicologia adleriana valorizza un benessere psicologico dipendente dalla capacità di un individuo di integrarsi nella società, di sviluppare relazioni positive e collaborative e di dare un contributo significativo al benessere degli altri.

 

L’individuo raggiunge la sua piena realizzazione quando riesce a superare il proprio sentimento di inferiorità non solo attraverso il miglioramento personale, ma anche mediante la costruzione di un legame sociale solido che  contribuisca al successo della collettività.

 

Il processo di autoevoluzione e superamento dei limiti che ogni individuo compie si inserisce in una linea dinamica esistenziale dove risulta fondamentale non perdere la bussola del proprio andamento avendo sempre in mente l'altro, inteso nella sua accezione soggettiva, unica ed irripetibile.

 

In questo contesto, la psicologia individuale comparata tenta di evidenziare il rapporto dell'uomo con sè stesso all'interno di in un complesso meccanismo di comparazione sociale.

 

La psicologia adleriana diventa una torcia attorno al meccanismo universale ed esistenziale dell'uomo: la gestione del sentimento di inferiorità e il processo di compensazione per il superamento delle difficoltà.

 

Di seguito inserisco una breve descrizione di 6 concetti chiave che esplicano l'impronta tematica della Psicologia Individuale Comparata.

Sentimento sociale

In tedesco Gemeinschaftsgefühl  identifica una delle massime che ha diviso il pensiero di Adler da quello di Freud. Esso rappresenta la capacità dell’essere umano di provare empatia, interesse e connessione verso gli altri, promuovendo così il bene comune e il senso di appartenenza alla comunità.

Questo sentimento non è solo un istinto naturale, ma deve essere coltivato attraverso l'educazione, le esperienze di vita e le relazioni. Esso si manifesta nella capacità di cooperazione con gli altri, di contribuire al progresso sociale e di superare il proprio egoismo attraverso la compartecipazione emotiva.

Il sentimento sociale permette di raggiungere l'armonia con il mondo circostante.

 

"L'uomo non può trovare senso alla sua esistenza se non in relazione agli altri uomini."

Stile di vita

Progetto unico e irripetibile che ogni individuo costruisce nei primi anni di vita per dare senso al mondo e orientare il proprio comportamento.

È un flusso coerente di credenze, emozioni e azioni che guida il modo di affrontare le sfide della vita e di relazionarsi con gli altri, riflettendo sia le esperienze personali sia il grado di connessione con la comunità. Nasce nell'infanzia, ma può essere trasformato attraverso la consapevolezza e il cambiamento intenzionale.

Esso è elemento distintivo del concetto di unità psichica e soggettiva.

 

"Lo stile di vita è il padrone dei sogni e farà sempre sorgere sentimenti di cui l'individuo ha bisogno"

Sè creativo

Elisir di tutto il pensiero adleriano, rappresenta l'istanza che dona significato a tutte le esperienze dell'individuo, facendo sì che l'individuo maturi per tutta la vita gli specifici schemi con i quali insegue i propri scopi.

Il sé creativo è quindi una forza dinamica che guida il processo di autotrascendenza, aiutando l'individuo a realizzare il proprio scopo nella vita e a sviluppare un senso di appartenenza e di comunità.

Esso crea il nostro destino, influenzando attivamente la vita e le esperienze.

 

"Il sé creativo è la forza che permette all'individuo di scegliere tra le alternative che la vita gli presenta, influenzando così in modo determinante il proprio sviluppo e il proprio destino. Non si tratta di un'entità predeterminata, ma di un processo attivo di auto-creazione."

Finalismo causale

Ciò che muove gli individui, non sono le esperienze passate, ma gli orientamenti di sicurezza verso un futuro che guidato da un progetto di vita, dà significato e direzione alle loro azioni nel presente.

Questo principio di speranza, implica che ogni comportamento, anche se influenzato dal passato, è finalizzato a raggiungere un obiettivo che l'individuo si prefigge, con una forte componente di libertà e autodeterminazione nel plasmare il proprio destino.

Il bisogno di pianificare il futuro e immaginare un domani più appagante e più sicuro del presente, è lo scopo principe dell'esistenza.

 

"L'individuo agisce non solo in funzione di ciò che è stato, ma soprattutto in funzione di ciò che desidera diventare."

Coraggio

Modalità con la quale l'uomo sente e opera in contrapposizione ai pericoli e alle possibili conseguenze: non è l’assenza di paura, ma la capacità di agire nonostante essa.

E' il mezzo essenziale per superare il senso di inferiorità che tutti, in misura diversa, sperimentiamo.

Esso si manifesta nella nostra capacità di affrontare i "compiti della vita" in modo da trovare il nostro posto nel mondo, credere nel nostro valore e costruire legami autentici con gli altri.

 

"Una vita priva di coraggio è una vita priva di significato, perché senza coraggio non possiamo metterci in gioco per noi stessi o per gli altri."

Volontà di potenza

Impulso psicologico primario che motiva l'individuo a superare il proprio senso di inferiorità e a cercare di raggiungere un senso di competenza, autorealizzazione e miglioramento personale. Il significato di potenza, in questo contesto, si riferisce al desiderio di affermazione dell'individuo nella propria vita e nella società, di crescere, migliorarsi e trovare un equilibrio con gli altri.

Tale energia deve essere intesa sia sul piano individuale che evoluzionistico come un fattore essenziale della vita che favorisce l'adattamento attivo dell'uomo all'ambiente.

 

"La principale motivazione dell'uomo è la ricerca di superiorità. Il desiderio di potenza è innato nell'individuo e si manifesta come il desiderio di migliorare se stesso e di superare le proprie debolezze."